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Howdy Cowboy,
mi chiamo Federico e sono un artigiano che lavora il
cuoio.

Il negozio dove potete trovarmi quando passate da
Roma è nel centro storico, zona Pantheon: l’ho
avuto nel lontano 1979. In precedenza ho lavorato
in una cantina di un palazzo romano: un nobile ha
avuto l’estro di affittarmela. Il mio è uno dei
sempre più rari laboratori dove ancora è possibile
vedere un artigiano all’opera. Quello che produco
non riguarda esclusivamente materiale western. I
clienti si rivolgono a me per avere valigie, sacche
da viaggio, breath case, borse femminili, cinture
etc etc. Le forme, i disegni, i materiali, le
tecniche e le attrezzature che uso per costruire ciò
che mi viene commissionato, potrebbero definirsi
storiche ma tutto questo mi permette di realizzare
prodotti con fattezze classiche, sportive, durature
ma soprattutto realizzate come si faceva molti anni
fa.
I miei clienti sono coloro ai quali non piace usare
una borsa per la durata di una sola stagione. Faccio
cose per “la vita”. Spesso ricevo la visita dei miei
lavori venduti moltissimi anni fa, ma che vengono
sempre più apprezzati da chi li usa.
Sono stato citato in diverse guide turistiche e
riviste americane: grazie a loro, stranieri,
soprattutto americani, mi sono venuti e tuttora
vengono a conoscere.
Spesso turisti americani, entrando nel mio
laboratorio, mi chiedono se sono Federico Polidori e
la cosa mi inorgoglisce.

Chi infatti desidera oggetti in cuoio realizzati
esclusivamente per le proprie esigenze, chi vuole il
“ custom made”, si rivolge a me! Nel periodo della
globalizzazione, mi fa piacere sapere che diverse
mie realizzazioni “antiche” sono in paesi stranieri.
Nella mia famiglia il lavoro del cuoio è una
tradizione. Mio nonno, e con lui mio padre, erano
Saddle Makers in un paese nella campagna a sud di
Roma.
Lavoravano per i mandriani delle loro zone e senza
che se ne rendessero troppo conto, con i loro
racconti di un tempo ahimè finito, mi hanno
definitivamente segnato. Avrebbe voluto che
studiassi per diventare qualcosa ( ad oggi mi chiedo
ancora cosa), ma vecchi attrezzi di mio nonno mi
attraevano senza via di scampo. Già da ragazzino,
usavo il cuoio per giocare. Non ho quasi mai avuto
la possibilità di apprendere, non li ho quasi mai
visti al lavoro ma la passione è nata e con gli anni
è diventata il mio modo di vivere.
Quella per il vecchio West è stata implicita. Il
primo cinturone me lo fece mio padre. La fondina era
bassa e per estrarre dovevo legarla alla coscia. Ci
ho giocato per anni senza mai dirgli che i veri
cowboy non usavano cose simili.
Il vecchio cinema western, quello in bianco e nero
della fine anni quaranta per intenderci, mi aveva
generato delle curiosità sull’argomento e i primi
libri pubblicati in Italia sulla storia del west,
con le prime immagini di personaggi reali, me li
tolsero. Mi diedero degli esempi a cui ispirare i
miei primi tentativi di cuoio western.
Nonostante la “borsa” sia da sempre il mio lavoro
prevalente, ho di tanto in tanto, potuto
accontentare anche clienti appassionati di Singola
Azione.
Credo che nella storia, nessun revolver sia mai
stato altrettanto “unito” alla sua fondina e mai un
simile connubio abbia simboleggiato un’epopea…..
A giugno del 2000 mi sono iscritto alla SASS,
scegliendo come alias: Frederick Holster Maker.
Prima che nascesse l’ OWSS, credo che in Italia ci
siano state sporadiche gare di cowboy action
shooting ma già c’erano i primi sintomi di un
fenomeno emergente.
Con la nascita dell’ Old West Shooting Society, ho
assistito alla propagazione del morbo del west.
Questa associazione, nata con lo spirito di
promuovere lo spirito del west, ha anticipato di un
paio di anni quello che ad oggi è diventata una
moda.
Dal 2004, grazie alla nostra ormai “ SASS ITALY”, ho
avuto sempre più frequenti occasioni di lavorare per
chi ha la mia stessa passione: il cuoio del vecchio
west. Diversi cowboy italiani si sono rivolti a me e
ho avuto l’opportunità di costruire “custom made”anche
oggetti per cui sento piacevole ispirazione. In
Italia siamo ovviamente pochi a fare lavori del
genere e sono orgoglioso di essere tra loro.
Alcuni amici osano dire pubblicamente che io sia il
miglior artigiano che lavora il cuoio: rispondo che
non è vero anche se aver ricevuto complimenti da
vecchi sellai come Tuffy, simpatico amico del Kansas
conosciuto a Las Vegas, mi hanno riempito di
orgoglio.
Credo di poter dire che cintura e fondina per
Singola Azione possono rispondere a diversi criteri
o esigenze:
·
uno nel rispetto e
culto della tradizione cinematografica ( Hollywood )
·
uno per le esigenze
agonistiche di chi predilige estrarre e rinfoderare
il più agevolmente possibile
·
uno per chi sceglie la
foggia più tradizionale e conservativa del vecchio
west
Quest’ ultima è quella che preferisco
realizzare: sono un tradizionalista e i miei lavori
rispecchiano il mio modo di essere.
Ovviamente, nelle gare CAS, tutti gli accorgimenti
che possono essere utili nel ridurre i tempi, sono
fondamentali. E’ ovvio che ci sia esigenza di “
Metal lined holster” ma ancora oggi non sono
riuscito a convincermi della bontà di tali
realizzazioni. Forse perché io lavoro il cuoio,
quello vero, e non lamine di metallo sagomate.
Accetto e rispetto pienamente coloro che hanno di
questo esigenze, ma capisco meglio chi sceglie di
seguire gli stessi criteri che guidavano coloro che
nel 1880 non lottavano contro impietosi timer!!
Le foto d’epoca ci mostrano come le fondine fossero
fatte e posizionate soprattutto perché non
intralciassero i movimenti. Massima comodità di
trasporto e non troppa attenzione a possibilità di
estrazioni velocissime. Se un appassionato Black
Powder mi chiede una “ california holster” o un
personaggio da 1890 mi fa fare un “ mexican loop”
holster con cartridge/ money belt, beh io sono più
felice e mi diverto di più!
Nel caso i miei clienti preferiscano estrazioni più
agevoli, utilizzando fondine classiche: consiglio
solo di aumentare il volume dei loro revolver
avvolgendoli con del nylon e di forzarli nelle
proprie fondine il cui interno, bagnato con acqua,
prenderà la comodità desiderata. Attenzione però a
non esagerare: l’arma non deve cadere girando la
fondina sotto sopra.
Utilissimo è stato conoscere il libro “ Packing Iron”.
Lo consiglio a molti miei amici cowboy shooters,
perchè è fonte di ispirazione. A riguardo, il mio
parere sarebbe di metterlo tra i libri di testo
della scuola media: forse avremmo maggiori certezze
per il futuro dei nostri figli.
Il cuoio che uso è naturale, ha una minima
percentuale di grasso. Lo spessore è di 9/10oz. Nei
modelli Suede Lined, metto all’interno un pellame
inglese di grande qualità. I miei holsters sono
completamente fatti a mano.
Non è il sistema più veloce ma quello è che
preferisco e che offro a coloro che varcano la
soglia del mio laboratorio. Il taglio, la cucitura,
la lucidatura degli spessori, tutto è ottenuto senza
l’uso di macchinari. Uso un filato di lino 100%
prodotto in Irlanda. Le fibbie sono di provenienza
americana e delle forme più in voga all’epoca:
California Clip Corner Bukle o Cart Bukle. Sono
sempre nickel brass. Anche i rivetti di rame sono
americani.
Trovo di gran gusto il Rough out ( cuoio a rovescio
): uno stile molto classico e di gran gusto. Mi
piace decorare le mie fondine con Nickel Spots, con
basket weave o border stamping: questi accorgimenti
servono per personalizzare il prodotto finale.
I lavori sono fatti scurire al sole che batte sulla
vetrina del mio laboratorio e poi li tratto con
dell’olio per cuoio.
Questi sono alcuni lati di Frederick Holster Maker.
Uso le mani per conciare il cuoio e non per
scrivere. Vi invito quindi a passare a trovarmi in
bottega o durante una gara di cowboy action Shooting.
Federico Polidori
Via Piè di Marmo, 7
00186 ROMA
Tel 06/6797191
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